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Un giardino per allergici

Possedere un giardino con tante piante dalle rigogliose e cangianti fioriture che attirano api e farfalle è la realtà o il sogno di molti. Tuttavia per altri, in determinati periodi dell’anno, può diventare un vero e proprio incubo. Da diversi anni, infatti, le allergie ai pollini sono in aumento coinvolgendo un numero sempre più considerevole di persone.
Secondo uno studio europeo, ogni anno le manifestazioni allergiche aumentano del 10-15%. I soggetti colpiti non sono solo più i bambini e i più giovani, ma anche adulti ed anziani.

Le cause della patologia allergenica

Sicuramente negli ultimi decenni sono migliorate le capacità diagnostiche, ma gli esperti concordano che principalmente sono tre le cause dell’aumento dell’incidenza della patologia allergenica. L’inquinamento dell’ambiente, dalla concentrazione delle microplastiche nei cibi all’uso eccessivo di fitofarmaci in agricoltura, così come l’assunzione errata o inappropriata di antibiotici e l’eccesso di pulizia, soprattutto dei bambini, sono da ritenersi i motivi principali di questo aumento poiché vanno ad alterare la risposta del sistema immunitario inibendo le sue reazioni con l’ambiente esterno.

Conoscere i periodi di fioritura delle piante allergeniche

Nel caso foste insofferenti al polline, è possibile alleviare questa patologia con dei piccoli accorgimenti e nozioni fisiologiche. Tuttavia, qualora i sintomi fossero importanti e frequenti, consultate uno specialista che saprà prescrivervi antistaminici e decongestionanti specifici. Le piante che creano allergia sono quelle anemofile, ossia quelle che disperdono il loro seme tramite il vento. Dunque, oltre conoscere i nomi delle specie più “pericolose” è importante sapere il loro periodo di fioritura in modo da evitare passeggiate quando queste sono in fiore.

Le principali specie allergeniche

Le erbacee più diffuse nei giardini che utilizzano il vento per riprodursi si trovano maggiormente nelle famiglie delle Cupressaceae, Asteraceae e Graminaceae. Quest’ultime sono quelle che provocano maggiori attacchi di allergia e vi rientrano la gramigna (Cynodon dactylon) e il loglio (Lolium perenne), impiegati per la realizzazione di tappeti erbosi, e la cortaderia (Cortaderia sellowana), il penniseto (Pennisetum alopecuroides) e il carice (Carex sp.) dalla funzione più ornamentale. Il loro alto potenziale allergenico è dovuto all’abbondanza e al periodo molto prolungato della loro fioritura, che tendenzialmente va dalla primavera a fine autunno.
Anche la fioritura di alcune piante arboree può essere causa di crisi allergiche. Procedendo per stagionalità, a fine inverno sono in fiore il nocciolo (Corylus avellana) e il cipresso (Cupressus sp.) per lasciare il posto a marzo al pioppo (Populus sp.), betulla (Betulus sp.), olmo (Ulmus sp.) e frassino (Fraxinus sp.). Al termine di aprile fino a inizio estate, infine, sbocciano, liberando allergeni nell’aria, l’olivo (Olea europaea), il carpino (Carpinus betulus), il platano (Platanus sp.), la quercia (Quercus sp.) e il castagno (Castanea sativa).

Le specie anallergiche da privilegiare

Quali specie dunque sono adatte per un giardino per allergici? La scelta dovrebbe ricadere su fioriture dalle forme complesse, come rose a fiore doppio o le dalie a pompon, in modo che i petali ostacolino l’uscita del polline. Usare anche piante sterili, come il Morus ‘Fruitless’ o la Nandina domestica ‘Nana’, non alimenta le produzioni di polline. Infine, a livello di prevenzione, è importante eliminare immediatamente le infestanti, che producono ingenti quantità di semi, prima che fioriscano e circondarsi di una siepe alta e fitta al confine della propria proprietà in modo da realizzare un effetto filtro contro i pollini esterni.

 

 

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