03 Ott Strumenti per la concimazione del tappeto erboso
Strumenti per la concimazione del tappeto erboso
In questo articolo esploreremo i due principali attrezzi utilizzati per la concimazione del tappeto erboso, a seconda del tipo di fertilizzante impiegato: granulare o liquido. Vedremo inoltre come usarli correttamente per semplificare il lavoro e ottenere risultati ottimali.
L’importanza della concimazione autunnale
Concimare il prato in autunno è fondamentale per garantirne una salute ottimale nella primavera successiva. Durante l’estate, il prato può subire danni significativi a causa dell’intenso calore, che spesso secca l’erba e crea chiazze gialle. Inoltre, il peso del calpestio può compattare il suolo, danneggiando ulteriormente il manto erboso. Anche le malattie fungine potrebbero aver indebolito l’erba, rendendo ancora più importante un intervento di concimazione.
Gli attrezzi indispensabili per la concimazione
Il carrello spandiconcime
Il carrello spandiconcime è l’attrezzo ideale per la concimazione granulare, cioè quella effettuata con concimi in granuli, composti da sostanze minerali e organiche. Questo strumento, azionato dal movimento delle ruote, distribuisce il fertilizzante in modo uniforme sul prato. Rispetto alla concimazione manuale, il carrello spandiconcime permette una maggiore precisione e uniformità nella distribuzione del prodotto.
Esistono diversi tipi di carrelli spandiconcime, a seconda della superficie da trattare. Per superfici di grandi dimensioni (tra 500 e 5000 mq), è consigliabile utilizzare carrelli che coprano un’area di distribuzione di 5-6 metri di diametro.
Per utilizzare correttamente il carrello, occorre impostare la quantità di fertilizzante da distribuire per metro quadro, utilizzando la leva graduata presente sull’attrezzo. Quando iniziate, assicuratevi di far partire la distribuzione mentre il carrello è già in movimento, per evitare accumuli di fertilizzante in un solo punto. Procedete con passate uniformi e a velocità costante. Fate attenzione a non sovrapporre troppo le passate, soprattutto con i carrelli a distribuzione centrifuga, per evitare che il prato risulti a strisce di colore disomogeneo. Dopo l’applicazione, è importante irrigare abbondantemente il prato per favorire la solubilizzazione del fertilizzante e il suo assorbimento nel terreno.
L’irroratrice
Se invece preferite utilizzare un fertilizzante liquido, lo strumento adatto è l’irroratrice. In questo caso, il fertilizzante deve essere diluito in acqua seguendo attentamente le dosi indicate sull’etichetta del prodotto, e poi distribuito uniformemente sul prato.
Esistono diverse tipologie di irroratrici: manuali, dove il pompaggio è effettuato dall’operatore, e motorizzate, con motore a scoppio o a batteria. Le irroratrici manuali sono generalmente indicate per superfici inferiori a 500 mq. Le più compatte, dotate di serbatoi fino a 10 litri, sono impugnate a mano, mentre quelle più capienti (fino a 20-30 litri) sono progettate per essere portate a spalla. Le irroratrici motorizzate, invece, possono essere portatili, carrellate o trainate da un piccolo trattorino, risultando più adatte a giardini di grandi dimensioni.
Per un utilizzo corretto, anche con l’irroratrice è importante mantenere una velocità costante e trattare l’intera superficie del prato in modo uniforme, seguendo le stesse linee guida applicate per il carrello spandiconcime.
Conclusione
Sia che scegliate una concimazione granulare con il carrello spandiconcime, sia che optiate per una concimazione liquida con l’irroratrice, seguire le istruzioni e utilizzare gli strumenti adeguati garantirà al vostro tappeto erboso una crescita sana e vigorosa, pronto per affrontare al meglio la primavera.