Recupero delle acque meteoriche

L’acqua è un bene prezioso, e la sua gestione sostenibile è diventata una priorità globale di fronte alla crescente minaccia della scarsità idrica. In questo contesto, il recupero delle acque piovane per l’irrigazione rappresenta una strategia efficace e sostenibile per conservare le risorse idriche e garantire la sicurezza alimentare.
Questa tematica è negli ultimi anni molto sentita in quanto le piogge sono sempre più rade e, di conseguenza, molto comuni hanno istituito dei regolamenti che durante l’estate limitano il prelievo di acqua potabile per l’utilizzo extradomestico, in particolare per l’innaffiamento di orti e giardini.

A chi è consigliata

La raccolta dell’acqua piovana può essere dunque una soluzione efficace a queste sfide, poiché consente l’utilizzo durante periodi di restrizioni idriche, riducendo la dipendenza dall’acqua potabile e conseguentemente abbassando i costi associati.
Oltre agli imprenditori agricoli, vi è un crescente interesse da parte di coltivatori dilettanti e proprietari di grandi giardini per adottare soluzioni di raccolta dell’acqua. Sebbene l’implementazione di tali progetti richieda un investimento iniziale significativo, i benefici a medio termine compensano ampiamente i costi iniziali.

Dove captare l’acqua meteorica

Per quanto riguarda il tetto, è importante considerare alcuni accorgimenti progettuali. Le grondaie devono essere dotate di una rete a maglia ampia per prevenire l’accumulo di foglie che potrebbero ostruire il passaggio dell’acqua. I pluviali devono essere collegati in modo da convogliare l’acqua verso la cisterna attraverso tubi in polivinilcloruro con un diametro minimo di 75 mm e installati con una pendenza di almeno 1%.
Per quanto riguarda l’orto, se sono presenti serre o tunnel, è possibile utilizzare queste superfici per convogliare l’acqua verso il punto di recupero mediante teli in nylon.

Metodi di accumulo

Una volta intercettata, l’acqua deve essere immagazzinata in contenitori come cisterne, vasche o laghetti artificiali. In questo contesto, non è necessario installare sistemi di filtraggio, poiché un vantaggio dell’accumulo è la decantazione delle impurità sul fondo, la cui unica accortezza è quella di non smuoverlo.
Le cisterne sono comunemente realizzate in polietilene, rigide e autoportanti, progettate per resistere alla pressione idraulica interna ed esterna del terreno se interrate. Esistono in diverse forme e capacità, ma per un piccolo orto domestico si consiglia una cisterna mobile da 1000 litri.

Le vasche, invece, sono interrate e realizzate in cemento armato con un coperchio carrabile, il che consente loro di essere integrate in modo discreto nel giardino o sotto una strada carrabile, rendendole praticamente invisibili.

Il prelievo dell’acqua

L’acqua piovana raccolta viene prelevata tramite una pompa che la aspira dalla vasca e la invia pressurizzata alla rete di irrigazione. Per le cisterne, è consigliabile utilizzare una pompa di superficie e assicurarsi di installare una valvola di chiusura sulla linea di mandata per evitare il vuotamento accidentale. Per le vasche interrate, è possibile utilizzare sia pompe di superficie che sommerse a seconda delle preferenze e delle specifiche dell’impianto.

In conclusione, la raccolta delle acque piovane per l’irrigazione non solo contribuisce alla conservazione delle risorse idriche, ma rappresenta anche un passo concreto verso la salvaguardia ambientale. Investire in queste soluzioni non solo protegge il nostro ambiente, ma assicura anche un futuro più sicuro e sostenibile per le generazioni a venire.

Video esemplificativi di realizzazione: QUI
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