05 Apr Lotta alle zanzare
In Italia sono presenti poco più di sessanta specie differenti di zanzare anche se solo dieci di queste sono oggetto di progetti di controllo e sorveglianza pubblica perché maggiormente aggressive nei confronti dell’uomo.
Tra queste le più conosciute sono la zanzara tigre (Aedes albopictus), la più pericolosa, facilmente riconoscibile per le sue striature bianche sull’addome e sulle zampe, la zanzara comune (Culex pipiens), di dimensioni più piccole e dalla colorazione marroncina, ed infine la zanzara di risaia (Ochlerotatus caspius) che si distingue dalla precedente per la presenza di piccole croci chiare sull’addome.
Negli anni, complice l’innalzamento delle temperature, il problema delle zanzare si è intensificato notevolmente causando diversi disagi all’uomo, dal prurito delle punture alla trasmissione di alcune malattie per via ematica.
Per questo motivo la Regione Piemonte, da metà degli anni ’90, si batte in prima linea nella lotta a questi insetti con un piano regionale approvato dalla L.R. 75/95.
Tale legge si dirama su due piani di intervento. Le azioni in aree prioritarie, individuate direttamente dalla Giunta – come per esempio il Comune di Torino e le zone delle risaie di Vercelli – oggetto di lotte obbligatorie e in aree non prioritarie nelle quali sono i singoli comuni a richiedere i benefici e i finanziamenti regionali.
I metodi di lotta
Nonostante siano rilevanti le azioni della Pubblica Amministrazione è di fondamentale importanza che anche il singolo agisca nel suo ambito di competenza.
I metodi che principalmente vengono adoperati sono di lotta indiretta, basati sulla protezione e di prevenzione, e diretta all’insetto.
Molto comuni e utilizzati sono i prodotti e le abitudini utili alla protezione individuale che impediscono all’insetto di attaccare l’ospite. Oltre l’uso di repellenti ambientali e cutanei, riducono l’attacco degli insetti l’uso di zanzariere e l’abbigliarsi in modo sfavorevole al contatto con le zanzare.
La lotta diretta si differenzia in base a che età l’insetto viene attaccato. Per l’età adulta sono presenti diversi prodotti chimici anche se sono più efficaci e diversificate le azioni volte all’uccisione o all’impedimento dello sviluppo delle larve. Quando si trattano gli stadi giovanili, infatti, oltre gli insetticidi tradizionali, si possono utilizzare tossine batteriche, inibitori della crescita o metodologie atte a impedire la respirazione della larva. Negli ultimi anni sono stati revocati molti fitofarmaci comunemente utilizzati nei trattamenti antizanzare, che erano più efficaci grazie alla capacità di mantenere la loro azione insetticida per molti giorni.
Al fine di prevenire la formazione di focolai che molto spesso si localizzano negli ambiti privati, numerose campagne di sensibilizzazione ricordano i semplici comportamenti quotidiani che possono fare la differenza. Questi si indirizzano tutti nell’ostacolare la deposizione delle uova che avviene in acqua stagnante, impedendo l’accumulo di questa nei sottovasi, in recipienti vuoti, nelle grondaie o su teli impermeabili che con la pioggia possono riempirsi d’acqua e ristagnare.
Il nostro consiglio
Attualmente un’alternativa più efficace ai trattamenti tradizionali sono i sistemi antizanzare perimetrali. Questi impianti sono costituiti da una tubazione perimetrale che alimenta una serie di ugelli con meccanismo nebulizzante a bassa pressione, che nebulizzano la soluzione in microgocce. Questo garantisce una distribuzione uniforme e giornaliera su tutto lo spazio interessato di prodotti biocidi o disabituanti verso gli insetti indesiderati, volanti e striscianti.
I prodotti antiparassitari sono a base di piretro, ricavato da estratti del fiore di un crisantemo africano, e cipermetrina pura, mentre una miscela su base acquosa di estratto di rosmarino, origano e glicerina consente ai repellenti di rilasciare una piacevole profumazione.
Gli impianti possono essere utilizzati in aree verdi di varie dimensioni, grazie alla formula efficace e persistente dei principi attivi rilasciati verso zanzare ed altri insetti indesiderati, ma non dannosi per l’uomo e gli animali domestici.
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Approfondimento: IPLA