
09 Dic L’oceano inquinato: il viaggio invisibile della plastica
L’oceano inquinato: il viaggio invisibile della plastica
L’inquinamento da plastica nell’oceano è un problema che riguarda il nostro ambiente marino. La plastica è presente ovunque negli oceani, ma la maggior parte dei rifiuti non galleggia sulla superficie: solo l’1% di questi detriti resta sopra l’acqua, mentre il 99% affonda, spostandosi sotto la superficie o depositandosi sul fondale. Secondo una stima del 2014, circa 233.400 tonnellate di plastica galleggiano negli oceani, insieme a 35.540 tonnellate di microplastica. L’inquinamento si presenta in diverse forme: macroplastiche (più di 200 mm), mesoplastiche (tra 200 mm e 5 mm) e microplastiche (meno di 5 mm).
La microplastica nell’oceano
Le microplastiche sono particelle di plastica di dimensioni inferiori ai 5 mm. Possono essere primarie, cioè prodotte appositamente per usi commerciali come nei cosmetici o nelle microfibre tessili, oppure secondarie, quando macroplastiche si frantumano nel tempo. Le microplastiche sono presenti non solo nell’oceano, ma anche nell’acqua piovana, nell’atmosfera, nei fiumi e nel suolo. Questo ha effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana, poiché gli animali marini possono ingerirle. Quando consumiamo pesce, potremmo involontariamente mangiare anche le microplastiche che questi animali hanno ingerito. Si stima che gli esseri umani possano consumare tra le 39.000 e le 52.000 particelle di microplastica all’anno.
Le isole di plastica nell’oceano
I vortici oceanici, grandi sistemi di correnti circolari generati dalla circolazione dell’acqua influenzata dal vento, sono responsabili dell’accumulo di plastica nelle varie aree degli oceani. I detriti si concentrano nei centri di questi vortici, che si trovano nei bacini oceanici, tra cui quelli del Pacifico, Atlantico e Indiano. Un esempio noto è la Grande isola di spazzatura del Pacifico, chiamata anche il 7° continente. Questa zona del Pacifico del Nord, che copre un’area di 1,6 milioni di km², è composta per il 94% da microplastiche. Nel 2018, uno studio ha rivelato che il 99,8% dei rifiuti marini in questa area è plastica.
Accumuli di plastica nell’oceano: galleggiante, affondata e neutrale
I detriti di plastica possono essere suddivisi in tre categorie in base alla loro densità: galleggiante, affondata e neutrale. La plastica galleggiante si muove con le correnti superficiali, mentre quella affondata segue percorsi più profondi. Il biofouling, un processo in cui organismi come alghe e microrganismi colonizzano la plastica, può alterare la densità degli oggetti, facendoli affondare. Tuttavia, la plastica non viene eliminata definitivamente, poiché questi organismi muoiono nei fondali più profondi a causa della scarsa luce, facendo risalire i detriti in superficie. Anche lontano dalla superficie, le correnti marini possono causare ampi accumuli di plastica sui fondali marini, con studi che parlano di fino a 1,9 milioni di pezzi di plastica per metro quadrato.
Conclusione
L’inquinamento da plastica è un problema serio per gli oceani, e le microplastiche sono particolarmente preoccupanti a causa dei loro effetti sull’ambiente e sulla salute umana. I vortici oceanici, le isole di plastica e la plastica che affonda sui fondali sono solo alcuni dei modi in cui la plastica si distribuisce nel mare. La lotta contro l’inquinamento da plastica richiede un impegno globale per ridurre l’uso della plastica e migliorare la gestione dei rifiuti, al fine di proteggere gli ecosistemi marini e la nostra salute.