
04 Lug Banano
Storie botaniche: il banano
Nel numero di questi due mesi, il nostro viaggio botanico ci porta nelle foreste temperate dell’India e della Malesia, territori da cui ha origine una delle piante più conosciute al mondo: il banano. Il suo nome scientifico, Musa paradisiaca, richiama l’antica credenza che questa pianta provenisse dal Paradiso terrestre e che i suoi frutti fossero il cibo degli dei.
Nonostante l’aspetto possente e il “fusto” eretto, il banano non è un albero ma una pianta erbacea perenne. Il suo apparente tronco, infatti, non è lignificato ma formato dall’avvolgimento compatto delle guaine fogliari. Proprio per questo si parla correttamente di pianta di banano.
Il banano ha una crescita rapida: in circa un anno può raggiungere i due metri d’altezza. Una volta sviluppato, produce un lungo peduncolo fiorale che porta un’infiorescenza avvolta da grandi brattee viola scuro. Quando queste cadono, rivelano i fiori tubolari, ciascuno dei quali darà origine a un frutto. L’insieme dei frutti prende il nome di casco. All’inizio, le piccole banane sono rivolte verso il basso, ma crescendo si incurvano verso l’alto per cercare la luce: è per questo che le banane sono curve. Durante la maturazione, passano dal verde, dovuto dalla clorofilla, al classico giallo.
L’attuale banano coltivato è un antichissimo ibrido derivante da due specie spontanee ancora presenti nel Sud-est asiatico. Circa 10.000 anni fa, i frutti selvatici erano pieni di semi duri e quindi quasi immangiabili. Ogni tanto, però, comparivano esemplari privi di semi, che venivano propagati dai raccoglitori tramite talee del rizoma. In questo modo si ottenevano piante geneticamente identiche e più facilmente coltivabili.
La banana che conosciamo tutti, dalla buccia gialla e senza semi, è una cultivar chiamata ‘Cavendish’, oggi prodotta soprattutto in Ecuador e America centrale. Tuttavia, nel mondo esistono molte altre cultivar. L’India, che è il maggiore produttore mondiale, coltiva varietà diversissime tra loro per consistenza, dolcezza, forma e colore. Alcune hanno la polpa rossa, altre la buccia color ruggine, a dimostrazione dell’enorme biodiversità di questa specie.
Dalla foresta tropicale al supermercato, il banano racconta un lungo percorso tra natura e cultura, che oggi ci invita a valorizzare la diversità varietale e a ripensare i modelli di coltivazione in chiave più sostenibile e resiliente.